Lettera ai miei figli adolescenti.
Parlate di come vi sentite. La rivoluzione inizia da qui.
Cari figli miei,
vi capisco, lo so che è difficile. Mi ricordo e vedo in voi quanta fatica fate a capire il mondo, la vita, tutto quello che vi é richiesto di fare a partire dall’educazione scolastica.
Andando a scuola io mi ero sentita tradita dalla vita perché mi aveva privato di quella libertà che desideravo ardentemente scoprire sempre più. Mi interessava la libertà in ogni sua forma e invece mi ha fermato, costretto, immobile per ore a riempire la mia mente di informazioni la maggior parte delle quali non mi sono mai servite, ma soprattutto quasi nulla mi ha aiutato ad essere felice, anzi. Se ho incubi, ancor oggi sono le interrogazioni a sorpresa del liceo o i compiti in classe. E non sono mai stata né bocciata né rimandata pur frequentando il liceo scientifico.
Mi sono sentita tenuta in ostaggio dalla scuola come in una prigione perché non ha tenuto conto di me, del mio essere, dei miei sogni, delle mie passioni, del modo in cui io desideravo vivere la vita.
Non mi ha mai parlato di libertà, di compassione e nemmeno mai ha tentato di far fiorire qualche passione; non mi ha mai spinto verso ciò che mi accendeva piuttosto mi ha legato a condizionamenti e a concetti che non avevano il sapore della libertà quanto dell’omologazione.
Mi ha alimentato di incessanti verità che poi negli anni ho scoperto non essere poi così vere… Sì ogni tanto ho trovato qualche professore appassionato e vivo ma talmente pressato dal piano di studi che ben poco ha potuto fare per noi. Ma ho nel cuore quelle persone…anche loro vittime di un sistema coercitivo.
Per questo figli miei vi chiedo scusa se in un’età così difficile come la vostra acconsento ad una forma educativa di questo tipo. Ma in questo momento non ho alternative fattibili. Sappiate che vi capisco come vi sentite quando invece di scoprire la vita in modo saggio attraverso esperienze adatte alla vostra età dovete passare oltre le cinque ore di scuola ancora ore e ore sui libri al pomeriggio o fino alla sera. Vi capisco quando provate l’ansia di non esservi preparati a sufficienza, la paura del voto o il dispiacere per non sentirvi compresi.
No non sono contro l’istruzione, per nulla, é che non considero quello che viene insegnato a scuola istruzione.
Com’é possibile che pur avendo frequentato il liceo scientifico non mi ricordo quasi nulla di quei cinque anni? Cinque anni di fatiche e sacrifici per non essermi portata dietro quasi niente! Dov’é andata a finire tutta quella istruzione? Un tempo pensavo di essere io un caso disperato a ricordare così poche informazioni ma poi parlando con tante altre persone ho visto che il mio caso disperato é nella norma! Allora c’é qualcosa che non va nel modo di istruire.
E vi chiedo scusa se vi obbligo a stare ore e ore per imparare ciò che ricorderete appena il tempo di un’interrogazione e che poi si dissolverà nel vento. Forse non è il modo di imparare, ma non ne ho un altro per voi ora. E mi dispiace.
Detto questo vi chiedo comunque di rispettare i professori e le loro regole, un rispetto non servile ma basato sul dialogo. Comunicate loro le vostre sensazioni, i vostri sentimenti, i vostri pensieri. Anche se vi sembra di non essere capiti comunicate.
Dovete accettare quello che c’é per poterlo cambiare. Siate gentili e propositivi anche se vi sembra non cambi nulla. Non importa fatelo lo stesso. Tante piccole gocce diventano mare.
Voi sapete già bene che non mi sto lamentando e basta ma sto dando del mio meglio, dedicando tutta me stessa per cercare prima di scoprire e ora di diffondere una sorta di educazione alla vita, un’educazione alla felicità che possa, insieme all’istruzione (sperando sempre più al passo con i tempi), aiutare a far fiorire tutti i ragazzi delle scuole. Perché è proprio questa la questione: fiorire.
Noi adulti dovremmo aiutarvi a fiorire dandovi la possibilità non solo di trovare in futuro un lavoro ma soprattutto di trovare ciò che vi appassiona veramente e che poi potrà divenire anche il vostro mestiere.
Ma come potete trovare o anche solo ascoltarvi per chiedervi cosa vi accende se non vi viene lasciato il tempo per farlo? Non vi viene lasciato il tempo per vivere la vita.
In un età particolarmente difficile come la vostra venite costretti ad imparare a memoria il passato e a preoccuparvi per il futuro.
L’istruzione non tiene conto del vostro presente…l’unico tempo che contiene la vita.
Ed é proprio di questo momento invece che avete bisogno perché lì potete trovare tutte le infinite possibilità di realtà che riuscite a Vedere. Se vi si toglie la capacità di Vedere perdete la possibilità di creare…
Ho nel cuore il profondo desiderio di cambiare questo modo scolastico di educare e la mia é una scelta di azione, non di perfezione, un’azione all’interno della mia passione, e che può avvalersi dell’esperienza di tutta la mia vita. Vi prometto che ce la metterò tutta per dare il mio contributo e spero facciate lo stesso voi, da dentro la scuola, ora, comunicando con il cuore le vostre sensazioni. Parlate di come vi sentite.
Parlate di come vi sentite. la rivoluzione parte da qui.
Nonostante le difficoltà non rinunciate alla felicità perché è una possibilità viva e reale.
Io sono qua per voi e posso esservi d’aiuto perché ho cercato tanto e ho trovato. Sappiate che chiedendo vi sarà dato ma che nessuno potrà chiedere per voi.