Se vogliamo aiutare veramente i nostri figli dovremmo, insieme a loro, cercare cosa li appassiona, cosa li accende!
Fin da piccoli dovremmo comprendere cosa li “accende” e cosa no.
In ogni ambito ci comunicano il percorso necessario alla loro fioritura che é fatto di ritmi sempre diversi.
Gioele fino a una settimana fa voleva la pappa tutta frullata altrimenti non apriva la bocca mentre ora vuole mangiare solo se può prendere con le mani lui stesso pezzettini di cibo. Se un genitore si fissa con i “protocolli” rischia di non comprendere i reali bisogni del bambino che variano in continuazione.
Ho svezzato Ginevra a 10 mesi (prendeva esclusivamente latte al seno) perché proprio non voleva sapere di assaggiare alcunché. Poi un giorno stavo mangiando le lasagne al forno e ho provato a dare anche a lei un piccolo boccone. L’ha gradito talmente tanto che da quel momento ha iniziato a mangiare qualunque pappa le proponessi. Anche Gioele fino a 8 mesi non apriva la bocca nemmeno per l’acqua. Ogni giorno provavo con cibi diversi ma niente finche non ne gradì particolarmente uno a base di lenticchie rosse decorticate. Allora per mesi solo pappe con l’aggiunta di lenticchie altrimenti niente, non mangiava. Con Martino e Elia invece non ci sono stati problemi e a sei mesi hanno iniziato a mangiare tutti i pasti.
Anche con l’allattamento al seno ogni bambino sente cosa è meglio per lui. Ho allattato Martino fino a 2 anni e mezzo, Ginevra fino a 15 mesi, Elia a 11 mesi e Gioele che ne ha 13 sta continuando ancora. Ognuno ha smesso quando ha voluto. Da un giorno all’altro non hanno più voluto il seno. È un po’ così per ogni evento della vita. Ognuno ha il suo ritmo che va rispettato. Il difficile però è comprendere questo flusso personale perché i segnali non sempre sono chiari.
Ci sono esperienze che accendono i nostri figli e altre che li spengono. Il difficilissimo ruolo del genitore é cercare di capire come offrire ai propri figli esperienze per la loro fioritura.
Quante persone ho sentito dire: “Cambiando scuola é fiorito!” o viceversa: “Cambiando scuola si è spento”. A volte pensiamo: “Se ce l’ho fatta io ce la farà anche lui/lei”. Ma come stiamo noi? Siamo sereni, liberi e felici? Chiediamocelo veramente. Siamo fioriti nel massimo delle nostre potenzialità? E comunque se potessimo aiutare i nostri figli a sfruttare a fondo le loro potenzialità di esseri umani liberi e felici non lo faremmo?
Io ho fatto il liceo scientifico ed é stato un incubo dall’inizio alla fine. Facevo scherma a livello agonistico e quindi un sacco di assenze. Poi dovevo recuperare tutto. Non sono mai stata rimandata ma ho fatto una grandissima fatica. Spesso studiavo la notte o al mattino prestissimo. Non voglio dire che dedicavo tantissime ore ai compiti, anzi…ma avevo un sacco di altri interessi e lo studio di quelle materie non era tra questi. Non lo rifarei perché penso che non ne é valsa la pena. Troppa fatica. Mi sentivo male tutti i giorni; pensavo di essere ammalata tanto soffrivo al pensiero di andare a scuola.
Mio figlio Martino pur non amando studiare ha scelto il liceo scientifico. Io avrei visto per lui meglio l’artistico ma lui ha proprio scelto quello quindi l’ho assecondato. Dopo il primo anno con matematica e storia a settembre gli ho rinnovato la proposta di cambiare scuola ma lui pur non amando per nulla il liceo scientifico ha voluto stare ancora lì.
Allora sto iniziando a pensare che forse quella é la sua strada, quella che lo porterà a fiorire. Magari soffrirà, magari ripeterà l’anno, magari capirà che deve studiare di più e in modo più attento e prenderà un ritmo diverso, non lo so. Ma sto vedendo che mentre la sua mente odia quella scuola, la sua anima per ora vuole passare per di là. E allora rispetto la sua scelta. Oggi é così ma sa che é libero di cambiare quando vuole. In ogni momento siamo sempre liberi da fare scelte diverse.
Ieri parlando con lui, in perenne affanno per una scuola che lo opprime, gli ho detto: “Io da te voglio solo una cosa veramente, quella che tu faccia scelte in accordo alle tue passioni, a ciò che ti accende, a ciò che ti fa sentire vivo. Che sia la scuola, lo sport, o altre esperienze per favore ascoltati a fondo e chiediti sinceramente cosa accende la tua anima perché è da lì che passerà il tuo talento , la tua creatività e la tua felicità.
La scuola non gli piace ma penso che non c’entrino tanto le materie quanto la scuola stessa, come é impostata…. Per questo forse per lui sarebbe inutile cambiare liceo. Per questo forse la sua anima gli sta dicendo: “Tanto in qualunque altra scuola ti lamenteresti lo stesso quindi per quello che dovrai fare in futuro va bene stare dove sei”. La sua anima sa quale sarà la direzione della sua fioritura, la sua personalità no.
Un genitore deve cercare di aiutare i propri figli a scegliere in base a ciò che li accende, che li appassiona o se questo non è così evidente, in base alle scelte della loro anima e non in base ai condizionamenti. Come si fa ad aiutare i nostri figli a scegliere seguendo la loro anima?
Ascoltandoli a fondo e insegnando loro ad ascoltarsi a fondo. Quando si ascolta la propria anima ci si sente in un flusso, vivo, che ci sostiene anche nell’eventuale sconfitta, qualunque cosa possa accadere. Ci si sente proprio lì dove dovremmo essere.
Vorrei vedere i miei figli adulti felici e questo potrà accadere solo se seguiranno la loro anima per far fiorire ciò che sono e non se faranno scelte in base a ciò che farà guadagnare loro di più.
E come sempre, se voglio questo dai miei figli, devo cercare di dare l’esempio.
MENU
-
Articoli recenti