Ho sempre adorato il maestro Yoda di Star Wars.
Mi ricorda i grandi maestri, quelli che non si sperticano in fantastici shows per cercare discepoli perché sanno che sono i discepoli a doversi sperticare per trovare i maestri.
“Tentato non sarò a sacrificare tutto quanto io sono”…sue parole e anche uno degli insegnamenti più importanti.
La via della conoscenza parte proprio dal non tradire mai se stessi, il che vuol dire ascoltarsi bene, sentire in sé la vita che scorre e seguirla. Ogni scelta, piccola o grande che sia, dovrà quindi essere quella che mantiene il flusso vitale attivo. Quando assecondiamo le aspettative degli altri per paura di perdere qualcosa, per esempio, il prezzo da pagare è altissimo perché rinunciamo a ciò che siamo.
Ai miei figli insegno innanzi tutto ad ascoltarsi, che non vuol dire ascoltare i pensieri ma la forza che scorre nel corpo quando seguono ciò che sono.
Martino l’altro giorno mi ha chiesto: “Secondo te è meglio che oggi studio o che vado due giorni in montagna con gli amici?”
E la mia risposta é stata: “Ascolta il corpo e fai la scelta dove senti più forza vitale, e poi rifletti se è fattibile”. È partito per la montagna.
Ieri sono andata con Ginevra a comprare un paio di scarpe. Ero felice di accompagnarla perché ha scoperto da un mese che in estate esistono anche i sandali oltre alle Doctor Martin invernali. Dai 12 anni infatti, non ha più usato scarpe estive e poi negli ultimi 5 anni…solo stivaloni Doctor Martin da -10 ai 40 gradi, con la tuta da sci o con i vestitini estivi.
Ha sempre guardato le mie Birkenstock con orrore e disgusto ma dall’anno scorso, guarda caso, sono diventate di moda, proprio quelle da frate, a due strisce davanti senza chiusura dietro. Qualche giovane influencer le ha indossate, selfie come non ci fosse un domani su Instagram e via…tutte le ragazze del mondo ora amano ciò che fino all’anno prima non si sarebbero mai messe nemmeno sotto tortura.
Ma tutto è impermanente per fortuna; sapevo che sarebbe arrivato il momento e, alla veneranda età di 19 anni, un mese fa, in una torrida giornata con 40 gradi, mentre la stavo accompagnando da una sua amica con ai piedi gli stivaloni invernali, ho provato un moto di pena e gli ho detto con il cuore: “Ginevra, ormai sei una donna, è ora di lasciare gli stivali da neve e cercare un paio di sandali adeguati al clima estivo della pianura padana”.
Ha acconsentito, forse perché i piedi stavano raggiungendo la temperatura di ebollizione, così ho preso la palla al balzo e ci siamo subito fermate nel primo negozio di scarpe decente vicino a dove eravamo. La grazia ha voluto che trovasse un paio di suo gradimento, cosa quasi impossibile e, credo, che da quel momento abbia visto un altro volto dell’estate perché ha sempre e solo indossato quelli. Tuttavia una paio di sandali piuttosto eleganti, per tutti i giorni diventano impegnativi e poi doveva partire per il viaggio di maturità in Grecia, così ecco che siamo arrivate ai Birkenstock.
Siamo entrate nel negozio già con il modello preciso in mente, era da scegliere solo il colore, quindi speravo fosse una cosa veloce… e invece no.
Si è provata tutti i colori del reparto in due numeri diversi, per ogni colore si faceva una foto e la spediva al ragazzo, alla sorella del ragazzo, all’amica e a tutti i compagni di classe che sarebbero andati in Grecia con lei.
E poi ovviamente chiedeva a me… e io le rispondevo sempre allo stesso modo:
“Ascolta il corpo, senti con quale colore senti più flusso vitale, più forza in te. Con questo o con quello?”.
D’altronde per imparare ad ascoltarsi bisogna partire dalle cose semplici.
A me chiedeva prima e dopo tutti i selfie ai piedi mandati agli amici, anche se la mia risposta era sempre la stessa.
Dopo un’ora ce l’abbiamo fatta e siamo uscite con un meraviglioso paio di Birkenstock nere che ha indossato subito perché la stava attendendo una notte di viaggio e saggiamente “ascoltandosi” come da manuale della mamma, ha fatto la scelta più appropriata.
Per me sono soddisfazioni: il flusso vitale di Martino in montagna con gli amici e quello di Ginevra in aeroporto per il mare con i Birkenstock neri….
Io invece, ascoltando la forza che mi scorre dentro, mi sono comprata Grogu, quella specie di piccolo Yoda che vedete in foto, il bimbo Jedi della serie Mandalorian.
Lo metto seduto nella sedia accanto a me quando lavoro; lui sta zitto, io anche e ci capiamo. Mi ispira. Solo guardarlo mi porta ispirazione, forse perché mi ricorda che ci sono esseri di infiniti pianeti e dimensioni con i quali è possibile uno scambio profondo. E così volgo l’attenzione in quella direzione e viaggio.
Ginevra quando ha visto Grogu, l’ha fotografato e l’ha messo in una storia su Instagram con la scritta: “Ultimi acquisti di mia madre”…
Ma ognuno è unico e ha diritto e dovere di essere se stesso, quindi, massimo rispetto gli uni con gli altri per le scelte degli uni e degli altri.