Un dialogo con mia figlia Ginevra:
“Mamma, ma mi trovo confusa di fronte alle scelte, non so come trovare quella giusta”.
“Ginevra, qual è per te la scelta giusta?”.
“Quella che mi permette di essere più felice”.
“No, no, impara a scegliere, la scelta giusta è quella che ti permette di fluire con la vita, quella che ti permette di continuare libera il viaggio verso il centro di te, verso la tua vera natura di infinito intelligente”.
“E non è quella che ti rende felice?”
“Ti sembra di essere felice quando le cose vanno come vuoi, diciamo, quando vinci…ma a volte ci vuole la sconfitta per fluire meglio verso Casa. E la sconfitta può essere dolorosa, ma quella sofferenza può offrirti proprio il nuovo sguardo per vedere meglio ciò che sei veramente”.
“E allora devo scegliere di soffrire per trovare me stessa?”.
“Certo che no! Sto dicendo che non puoi scegliere cercando di controllare la vita, ma provando a fluire con essa.
“E quali scelte devo fare per fluire con la vita? Ma poi che vuol dire fluire con la vita?”
“Significa vivere ascoltando in te, nel corpo, attraverso quali scelte scorre quella forza vitale che ti permette di sentirti sempre nel posto giusto al momento giusto, anche se c’é difficoltà, cogliendo ogni occasione per approfondire la conoscenza di te. E quindi, dovrai saper riconoscere quale scelte sono vitali e quali no.
“E quindi come faccio a capire quali sono le scelte più vitali?”.
“Non puoi capirle ma puoi sentirle”.
“E dove le sento?”.
“Nel corpo”.
“Oddio e che devo sentire nel corpo? E…mica é intelligente il corpo!”.
“Oh sì, lo è molto di più della mente razionale! Il corpo è in costante connessine con l’intelligenza che tutto è, quell’intelligenza che ti tiene in vita, la stessa che fa funzionare i sistemi solari, le galassie e tutto l’universo”.
“E cosa devo sentire nel corpo?”
“Impara prima a sentirlo nella sua interezza, dalla testa ai piedi, e poi ascolta profondamente che sensazioni nascono”
“Per esempio, oggi due care amiche mi hanno invitato ad andare da loro, ma non so quale scegliere. Come faccio?
“Immagina di andare da una e dimmi cosa senti nel corpo e poi fai la stessa cosa con l’altra, ma ripeto, devi imparare ad ascoltare bene il corpo nella sua interezza”.
“Con una sento una sorta di flusso piacevole, quasi mi viene da sorridere, mentre se immagino di andare dall’altra questo flusso sembra diventare più rigido, più freddo. Eppure mi sono simpatiche tutte e due eh?!”.
“Vedi che senti una differenza? L’Intelligenza che sei e che tutto è, ti sta mostrando, tra quelle due scelte, quale appartiene di più al tuo flusso di vita”.
“Ma non devo ragionarci su per niente?”.
“Sì, ora è il momento di usare la ragione e vedere se è fattibile arrivare da lei. Chiediti, per esempio, se devi prendere l’autobus o se ti può accompagnare qualcuno; occupati cioè dell’organizzazione, ma anche qua, sentendo prima in quali scelte scorre il flusso vitale. Ascolta e unisci i puntini insomma. Ascolta la vita che scorre nel corpo e vedi con il ragionamento come organizzare il tutto”.
“Ho capito! Ascoltando il flusso intelligente nel mio corpo ho capito da quale amica andare e ascoltando ancora se andare in autobus o farmi accompagnare da qualcuno ho sentito di farmi accompagnare da te”.
“Sí, ma io non posso portarti…”
“Vabbè, tolta questa possibilità allora, la scelta sul come andare dall’amica diventa se prendere l’autobus o non andarci proprio. Tra le due possibilità sento più flusso vitale l’andarci in autobus, anche se mi pesa un po’”.
“Ok, vedi… anche se ti pesa prendere l’autobus, accetti però quel tipo di fatica perché appartiene alla vita che hai sentito scorrere in te, ti sentirai quindi al posto giusto nel momento giusto e questo vuol dire “cavalcare l’onda” e non “esserne travolta”.
“Mamma…mi porti tu, dai ti prego?!”
“No, oggi, la tua onda è l’autobus!”.