“Siate allegri come il sole e indomiti come il mare.
Fate i bravi. Buone vacanze”
Questo c’è scritto alla fine del quaderno dei compiti per le vacanze di mio figlio Gioele che ha appena finito la terza elementare.
Lo stavamo guardando insieme quando, lette queste ultime parole, lui ha sussurrato con un sorriso guardandomi negli occhi:
“Mamma, leggi, l’ha detto anche la maestra che devo essere indomito! Vedi che sto facendo i compiti! Non mi puoi dire niente!”
Indomito è il termine giusto per lui.
Gioele aiuta, soprattutto se sceglie lui quello che è più opportuno fare.
Gli chiedi di svuotare la lavatrice e non lo fa, ma va a dare da mangiare al cane.
Gli chiedi di portare i suoi vestiti sporchi nel cesto dei panni da lavare e non lo fa ma va a riordinare perfettamente la stanza.
Sostanzialmente difende a spada tratta il suo libero arbitrio.
“Always be wild“ sembra essere il suo motto.
Da madre è spesso difficile farmi ascoltare; è come lui dicesse sempre: “Se vuoi avere a che fare con me non darmi ordini ma parliamo e troviamo un accordo che stia bene ad entrambi”.
Mio marito Stefano, dopo una sgridata gli ha detto: “Dai, cerchiamo di non litigare e di andare d’accordo, ok?
E Gioele gli ha risposto: “Io faccio la mia vita”.
“Io faccio la mia vita”
Stasera, dopo l’ennesima lite tra i due fratelli piccoli, Ginevra ha chiesto a Gioele, che era scappato arrabbiato in giardino e non voleva più entrare in casa: “Perché fai così, cosa pensi di ottenere comportandoti così?”
E lui le ha risposto: “La libertà”.
Insomma…indomito è il termine giusto per il mio figlio più piccolo…
Ci mancava glielo desse anche come compito la maestra!
In ogni caso…lui è proprio come ero io da bambina.
Ho sempre difeso la libertà di scelta a qualunque costo. Non mi interessava che gli altri la pensassero come me, ma che non mi impedissero di fare le scelte che sentivo appartenermi. I miei genitori mi hanno sempre fatto dono della libertà che chiedevo.
Per esempio, circa a sette, otto anni, per un periodo, avevo deciso di mangiare per terra come i cani e me l’hanno lasciato fare, così come quando per un po’ sono andata, in estate, in giro per la città a piedi nudi, senza ciabatte né scarpe.
Con Gioele non riesco ad essere così brava.
Ieri, durante una giornata estiva di 30 gradi, entrando in casa accaldato dopo aver giocato a calcio sotto il sole, si è fatto una doccia bollente e io, essendomene accorta, e imponendomi per fargli abbassare la temperatura mi ha urlato: “Non sono nemmeno libero di farmi la doccia come voglio!!!”. Sarebbe svenuto piuttosto di seguire ciò che gli chiedevo.
Ovvio che non gli lascio fare tutto quello che vuole, perché non ha ancora la maturità per scegliere totalmente da sé, quindi siamo spesso in lotta.
Cerco di rispettare ciò che sente il più possibile, ma io porto avanti il ruolo di madre e lui di figlio.
Lo sappiamo entrambi quindi ci rispettiamo e ci vogliamo bene così.
Ma cos’è questa libertà che Gioele difende con tutto se stesso?
Indomito significa letteralmente: refrattario a qualsiasi pressione ostile, a minaccia o violenza.
Cioè refrattario a qualunque pressione che mi voglia manipolare per essere diverso da come sono e che mi costringa a fare ciò che non sento di fare.
Ci hanno educato ad ubbidire a chi si prende posti di comando, quando dovremmo ubbidire solo al nostro sentire, solo alla vita che ci scorre dentro, pur certamente, nel rispetto degli altri. Possiamo stare insieme agli altri cercando armonia e senza tradire se stessi.
Allora l’ubbidire si trasforma in imparare, conoscere, evolvere…
Il Buddha diceva:
“Non credete a ciò che avete udito; non credete alle tradizioni solo perché sono state tramandate per generazioni; non credete in qualcosa solo perché ne è corsa voce o molti ne hanno parlato; non credete semplicemente perché vi viene citata un’affermazione scritta di un qualche antico saggio; non credete nelle congetture; non credete in ciò che considerate vero perché vi ci siete attaccati per abitudine.
Non credete semplicemente all’autorità dei vostri maestri e degli anziani. Dopo osservazione ed analisi, quando la verità che avete trovato si accorda con la ragione e contribuisce al bene ed al miglioramento di ognuno, allora accettatela, praticatela e vivete secondo essa”.
Occorre dunque, prendersi la più bella e grande delle libertà che è quella di scegliere cosa credere o meno perché ormai, sappiamo tutti, che ciò che crediamo diventa realtà.
E possiamo scegliere cosa credere in base a cosa sentiamo vero per noi in quel momento.
Ed è vero ciò che per noi, in questo momento, ha il sapore della vita.
Tutto muta, sì, anche le verità. E le verità mutano perché muta il nostro sguardo.
Imparare a scegliere sguardi sempre più amorevoli e saggi diventa il gioco della vita.
Ma il gioco inizia quando smettiamo di ubbidire ad altro che non sia la vita che ci scorre dentro.
La più grande libertà diventa quindi il concedersi di fare quelle scelte che ci fanno sentire vivi.
Questo è il punto di partenza per essere in grado di sperimentare Libertà sempre più grandi e meravigliose.
Siate allegri come il sole e indomiti come il mare!
Buone vacanze a tutti!