Martino è il mio social media manager per Instagram e ultimamente anche per TikTok, nel senso che lo fa proprio di lavoro; ha infatti studiato per prepararsi al meglio. Gestisce e promuove le pagine e i profili di personal brand e aziende già da qualche anno.
Tuttavia, non ha molta soddisfazione con me perché dal suo punto di vista sono indisciplinata, non faccio quello che mi dice e non gli mando il materiale che mi chiede.
Lui é veramente molto bravo e preparato ma è proprio una questione di non mia familiarità con i social. La comunicazione è cambiata notevolmente negli ultimi anni e richiede una dimestichezza con quella forma che non ho ancora e chissà se avrò mai.
Ci ha messo due anni a convincermi a fare dei video brevi, che ora mi pare si chiamino Reels.
Abituata ad avere tutto il tempo che voglio per parlare, é difficile dire qualcosa di sensato e compiuto in max un minuto e mezzo. E poi…trovare la luce corretta, la giusta inquadratura, lo sfondo, la risoluzione, i colori, l’audio…senza contare il cercare una forma di presunta apparenza decente della mia persona. Di fatto, a quest’ultima ho subito rinunciato, altrimenti non ne avrei fatto nemmeno uno.
L’altro giorno ero a scuola a prendere i bambini e, arrivando qualche tempo prima, ho pensato di riposarmi un po’ in auto; ho chiuso gli occhi ma ecco che subito li ho riaperti di colpo con il pensiero: “Il video!!!! Sono giorni che me lo chiede e gli ho promesso che glielo avrei mandato stamane!”
Allora, con l’aspetto sconvolto e assonnato, in auto, nel parcheggio della scuola…a cercare di capire cosa dire per fare sto reel.
L’ho anche fatto e inviato a dire il vero. Martino l’ha anche accettato…in realtà mi ha bocciato i primi due ma con il terzo gli ho detto che, o se lo faceva andare bene o niente video.
Il successivo è stato l’altra mattina presto. Stefano stava portando i bambini a scuola, gli altri dormivano e io ero praticamente sola con il cane. Sembravo appena uscita dal letto, perché di fatto, ero appena uscita dal letto… e ho pensato di fare due passi in giardino con Shari, la lupa. Pile, tuta, stivali e via. Camminavo serenamente ad ammirare i colori autunnali quando è sopraggiunto il pensiero: “Il reel!!! Gli ho promesso che glielo avrei mandato già due giorni fa! Devo preparargli un video su chi sono! Gli ho spiegato che non posso rispondere a questa domanda perché non gli piacerebbe la mia risposta ma non mi ha creduto e lo vuole lo stesso”.
Dopo che da tutta la vita ho cercato di capire chi sono, ho infatti trovato che sono proprio un bel niente!
Ma come faccio a fare un video dicendo che tutto quello che sono é solo il “sono”?!!
Ognuno di noi crede di essere qualcosa e qualcuno e passa tutta la vita a cercarsi in quella direzione quando, invece, ci si trova proprio spogliandosi da quell’ipotetico qualcuno.
Ci troviamo nell’essere niente e così scopriamo di essere tutto. Tutto e niente allo stesso momento….bellissimo! Non più né bravi né cattivi e contemporaneamente entrambi. Che libertà!
Tornando al video, non sapendo veramente dire niente sul chi sono, ho pensato di bypassare la questione e di parlare invece, di quello che ho fatto, anche se, in un minuto e mezzo…come posso dire cosa ho fatto in tutta la vita?
Non è stato facile perché, oltre a tutte le difficoltà sul cosa dire, inquadratura ecc, come iniziavo a registrare la lupa ululava. Alla fine l’ho comunque fatto. Sul come sia venuto, meglio non discutere, ma l’ho fatto.
Non capisco come fanno le influencers ad essere sempre preparate, truccate, sorridenti e spigliate anche in sala parto… Questo mi fa comunque capire che da grande non farò l’influencer. Tuttavia, visto che ho un figlio social media manager e visto che il mio desiderio è condividere le mie scoperte sulla conoscenza del Sé con quante più persone possibile perché per me, queste scoperte, sono state e sono più preziose di tutto l’oro del mondo…, ben vengano i reels…così come vengono…
Ed é per questo che dopo anni di continua e quotidiana insistenza da parte di Martino, mi sto cimentando con il linguaggio social.
Il rapporto con mio figlio é diventato questo:
- “Non mi hai ancora mandato il video!!!! Me ne devi mandare 3 a settimana e ne fai uno quando ti viene in mente! Non va così!”. “Lo vuoi capire che il telefono, per Instagram, lo devi mettere verticale e non orizzontale?”. “Mamma, parli una lingua sconosciuta ai più…o cerchi di essere più semplice o non ti capirà nessuno!”. “Ma chi cavolo vuoi che sappia cos’é l’intelligenza infinita?! Non puoi dire così!”. “Ma a chi vuoi che interessi sapere come essere una coscienza una?!! Puoi parlare in modo che capiscano tutti per favore?!”. “Mamma, ti ho detto 1000 volte che il video deve essere al massimo di un minuto e mezzo e tu me l’hai mandato di 3!! Ho lavorato 3 ore per capire che parti tagliare per renderlo la metà! Non mandarmeli più così lunghi!!!”
Devo dire però che questa collaborazione con lui mi piace; è un creare insieme una forma di comunicazione che può essere utile a molti. Per questo lo ringrazio e gli auguro di avere la forza e il coraggio di scegliere sempre ciò che più gli sta a cuore.